Nei gruppi di autoconsumo, la cabina primaria definisce chi può condividere energia. Scopri come funziona e perché è fondamentale per una CER efficace.
Quando si parla di “stessa cabina primaria” in relazione alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ci si riferisce a un punto cruciale della rete elettrica. Immagina l’elettricità che arriva dalla centrale di produzione e deve essere distribuita nelle case e nelle aziende.
L’elettricità viene prodotta ad alta o altissima tensione per essere trasportata su lunghe distanze con minori perdite. Una volta che si avvicina alle aree urbane o industriali, deve essere “trasformata” a una tensione più bassa per poter essere utilizzata in sicurezza. È qui che entra in gioco la cabina primaria.
La cabina primaria è una stazione di trasformazione dell’energia elettrica che riceve l’elettricità dall’alta o altissima tensione della rete di trasmissione nazionale e la trasforma in media tensione. Da questa cabina, l’elettricità in media tensione viene poi distribuita a una serie di cabine secondarie (o cabine di distribuzione) che sono più vicine alle utenze finali (case, negozi, uffici), le quali a loro volta la trasformano in bassa tensione, quella che usiamo tutti i giorni.
Quindi, essere “serviti dalla stessa cabina primaria” significa che tutti i membri di una CER devono trovare i loro punti di connessione (cioè i loro contatori di energia elettrica) nella porzione di rete elettrica che è alimentata da una specifica e singola cabina primaria.
Questo requisito è fondamentale perché la cabina primaria delimita di fatto l’area geografica e tecnica entro cui l’energia prodotta e consumata all’interno della comunità può essere effettivamente condivisa e gestita in modo efficiente.
Autoconsumo. AUC
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